Il Bassotto – Storia

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Determinare le origini di una razza di cani è spesso difficile ed in alcuni casi addirittura impossibile. Mutazioni genetiche, adattamenti, accoppiamenti casuali o forzati e la selezione operata dall’uomo prima della recentissima istituzione del Registro delle Razze rendono la strada della genealogia canina irta e piena di trabocchetti anche per il più disincantato dei ricercatori. Quindi, diciamo subito che anche il nostro amico Bassotto rientra a pieno in questa casistica. Le teorie sono tante e rispettabili ma ad onor di scetticismo vanno sempre prese con le dovute cautele. Cautele che però non ci consentono di ignorare i preziosi studi dello svizzero W.Tschudy che nell’opera”Storia del cane” pubblicata a Berna nel 1926 fa derivare questi piccoli cani a gambe corte da vari tipi di razze e tra cui il piccolo canis familiaris palustris. Sostiene oltresì che il bassotto tedesco è originario della Germania del sud con il dachsbrache come anello di congiunzione. Il Tschudy nega invece che il cane da castoro, il biderhund, citato nella Lex baiuvariorum emanata da Dagoberto I° nel VII secolo, sia stato un bassotto.
E qui dobbiamo aggiungere che sempre nella Lex baiuvariorum, primo documento di legislazione delle tribù germaniche, troviamo un riferimento alle pene per gli uccisori di cani da tana. Possiamo quindi  immaginare come nelle campagne vi fossero numerosi cani, non di razza, con le gambe corte ed il corpo sproporzionatamente lungo, adoperati nella caccia per fiutare e  stanare la selvaggina. Il libro “La Vénerie” di Jacques du Fouilloux del 1561 riporta una famosa incisione rappresentante un gruppo di cani, molto somiglianti agli attuali bassotti,che si danno un gran da fare intorno e dentro ad alcune tane
D’altre parte, che il nanismo fosse diffuso in tutto il mondo ed in tutte le epoche, è cosa ormai certa e documentata. Anche nella storia più antica troviamo, infatti,  alcuni riferimenti iconografici certamente attribuibili ai bassotti. Nella immagine qui sotto vediamo addirittura un bassorilievo egizio della XII dinastia databile intorno al 2000 a.C., dove possiamo vedere due piccoli cani a gambe corte. Sembra che questi cani, piccoli e focosi, fossero usati per la guardia.
Come pure nella tomba di Maria Vilalobos a Lisbona (XIV secolo) possiamo vedere quattro scudi scolpiti con le effigi di due bassotti ciascuno.
L’uomo continuando a selezionare soggetti sempre più idonei alla caccia in tana ed in superficie, incrociando vari tipi di pelo e taglia, ha ottenuto le attuali tre tipologie di Bassotti :
* Pelo corto, pelo duro e pelo lungo 
per quanto riguarda il manto.
Normale, nano e kaninchen per quanto riguarda la taglia.
Presumibilmente il primo selezionato fu il pelo corto e da esso con successivi incroci con lo shnauzer e il dandie dinmont si ottenne il pelo duro. Per il pelo lungo, invece, venne incrociato il pelo corto con lo spaniel tedesco, il wachtelhund. La prima esposizione ufficiale in cui comparvero i bassotti fu quella di Berlino del 1883 dove vennero giudicati  in base allo standard redatto nel 1879 (primo nella storia) . A questo punto viene da chiedersi:  chi furono i pionieri della selezione e dell’allevamento del Bassotto ? E la risposta viene dal dott.Engelmann il quale nella sua opera “Dachshund” scrisse che i pionieri dell’allevamento e della selezione del Bassotto furono le guardie forestali e che  l’allevamento fondato da  Wilhelm v.Dooke, guardia forestale, fu certamente il primo della storia(1861).Il motto
di Dooke era:” il bassotto deve essere allevato come un cane da caccia.Per cacciare sopra e sotto terra. Il suo peso non deve superare gli  8 chili “

(tratto da www.bassotti.it)

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